venerdì 13 gennaio 2012

EFFETTI DELLA DIETA SULLA DISPONIBILITA' DEL GLICOGENO E SULLA RESISTENZA ALLO SFORZO

La necessità negli sportivi di introdurre, in particolare, nelle fasi immediatamente precedenti la competizione deriva dalla loro immediata disponibilità per i muscoli che stanno compiendo lo sforzo.

Dato che nel passaggio da una condizione di relativo o assoluto riposo ad una di intensità elevata o sub massimale la maggior parte dell’energia è ricavata dal glicogeno muscolare, la composizione della dieta è fondamentale.

Con l’avanzare del tempo si assiste ad un incremento dell’utilizzo del glucosio plasmatico col contemporaneo ridursi delle scorte di glicogeno muscolare.

Ho letto, di recente, un esperimento in cui a 6 soggetti erano somministrate diete diverse allo scopo di valutare l’impatto sulla resistenza allo sforzo.
Nella prima condizione l’apporto calorico quotidiano veniva rappresentano per la maggior parte dai grassi mentre quello dei carboidrati indiceva per il 5%; tutto questo veniva protratto per tre giorni.
Nella seconda condizione la dieta, sempre seguita per tre giorni, rispecchiava le linee guida.
Nella terza condizione la quota dei carboidrati saliva al 82%; questo tipo di dieta era seguita sempre per tre giorni.

La quota di glicogeno muscolare nel quadricipite femorale veniva determinata tramite biopsia muscolare era di :
- 0,63 ogni 100 gr di muscolo nel primo caso
- 1,75 ogni 100 gr. di muscolo nel secondo caso
- 3,75 ogni 100 gr. di muscolo nel terzo caso L a resistenza , valutata con un lavoro al cicloergometro, variava da 57 minuti della dieta ricca di lipidi, quella del primo caso a 190 minuto con la dieta ricca di carboidrati.

Questo risultati indicano quanto sia importante nell’attività fisica, soprattutto quanto questa viene svolta da professionisti ed in condizioni di competizione, il giusto equilibrio tra i diversi nutrienti e la giusta quota di carboidrati.

Queste indicazioni sono rivolte anche a coloro i quali ,mantenendo uno stile di vita attivo, ricorrono a diete come la chetogenica o le iperproteiche in generale che possono diventare controproducenti sia per la salute sia per la prestazione fisica.

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