lunedì 26 marzo 2012

A VOLTE UN PANINO E' SOLO LA PUNTA DI UN ICEBERG

Soggetto:       Panino McItaly 
Protagonisti:   Luca Zaia, all’epoca ministro per l’agricoltura-governo Berlusconi
                     Roberto Masi, amministratore delegato McDonald’s Italia
                     Carlin Petrini, inventore Slow Food

Nel decennio scorso McDonald (quand’è che la smettiamo di andare al McDonald’s? ci ricordiamo che siamo italiani? UN PO’ D’ORGOGLIO) ha attraversato un periodo di forti cambiamenti e questo credo sia dovuto, tra le altre cose, alla consapevolezza crescente per la quale l’alimentazione va rispettata in modo più serio, molto più serio di quanto faccia ora il consumatore medio.

Nel 2004 il film-documentario “Super size me” lascia di stucco diversi dirigenti McDonald’s: il regista Morgan Spurlock( tutto il mio rispetto per un’opera di questo calibro educativo) si nutre per un periodo lungo un mese esclusivamente McDonald’s.

Cosa vi aspettate sia successo? Ci ha guadagnato in salute?
Guardate il film se non riuscite a rispondere.

McDonald’s ricorre ai ripari e il suo super capoccia ordina: ripulire l’immagine del marchio, farlo diventare il fast food al mondo con la migliore considerazione da parte del pubblico (CHE RIDERE, COS’E’ UNA BARZELLETTA? UNA REPUTAZIONE LIMPIDA PER UNA CATENA CHE VENDE CIBO SPAZZATURA, CABARET!)

L’amministratore di McDonald Italia intuisce di dover puntare sul “Made in Italy” per garantirsi una sorta di slancio nel mercato del Belpaese.
Ora entra in scena il caro ministro Zaia il quale propone di creare un panino tutto italiano al McDonald: MAH! DOPPIO MAH!
Il 24 gennaio 2010, presso il McDonald di Piazza di Spagna a Roma, Zaia e Masi presentato “McItaly”: salsa di carciofi, Asiago, hamburger,olio extravergine e naturalmente pane.

La durata sul mercato del prodotto non è stata lunga, si parla di due mesi e di un fatturato di circa 15 milioni di euro.
Masi commenta così:” McItaly sarebbe dovuto essere un esperimento seguito dalla produzione di altri prodotti”; ci dobbiamo credere? A me paiono tanto parole che nascondono un bluff.
La risposta di Petrini non tarda ad arrivare:”Se una multinazionale realizza un nuovo prodotto, lo produce ed ha buone vendite continua a farlo, se interrompe il processo allora il prodotto non ha dato le risposte in termini di fatturato che i dirigenti si aspettavano”; come dargli torto? Ha enunciato un chiaro principio di economia e, personalmente, gli do pienamente ragione.

La battaglia mediatica continua.

Sia il centrosinistra, attraverso diversi suoi esponenti, sia lo stesso Petrini attaccano il ministro Zaia e McDonald in generale di sporcare l’immagine della nostra favolosa gastronomia.

Leggete cosa scrive il “The Guardian” attraverso il suo critico gastronomico Matthew Fort:”Se c’è mai stato un segno del fallimento morale del governo Berlusconi è la vista del grembiule di McDonald’s avvolto intorno al corpo snello del Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia. Il presidente del consiglio, sorpreso a far capriole  con le donne giovani, le dubbie appartenenze politiche e tutti i rapporti discutibili non sono nulla in confronto a questo mostruoso atto di tradimento nazionale”.

Lo chiama tradimento nazionale? Troppa enfasi? Forse no, a me pare un’analisi lucida.

Sono diversi gli autori che commentano in maniera negativa questa operazione di marketing McDonald-Governo Italiano e sono tanti a chiedersi quanto ci guadagni personalmente Zaia da questa operazione.

Lo scontro è duro: da un lato Petrini accusa Masi di sottopagare merce e contadini, dall’altro Masi replica, in maniera ufficiale acquistando una pagina della Repubblica, indicando che la merce è tutta italiana ma alla domanda sui contadini tutto e tutti sono in silenzio.

La seguente dichiarazione di Masi e Zaia sono da mani nei capelli, da mal di testa, da “ma ci fate o ci siete”: “Slow Food è un’ottima iniziativa elitaria, mentre McDonald’s non ha mai smesso di servire studenti, extracomunitari e padri divorziati che non saprebbero dove altrimenti portare i figli durante le lunghe e fredde giornate invernali”.
Ma cos’è una barzelletta?

Io interpreto così le loro parole: l’amministratore delegato di McDonald Italia e il Ministro dell’Agricoltura stanno elogiando un sistema che vende a prezzi contenuti cibo di basso profilo nutrizionale. E VOGLIO ESSERE BUONO!

Intervistato sull’argomento Zaia risponde dicendo che l’iniziativa ha lo scopo di incrementare le vendite dei prodotti italiani e di aver ottenuto l’impegno di McDonald di pubblicizzare il prodotto nel mondo.

RIFLESSIONI

1)      Zaia non ha davvero nessun altro interesse? Credo di no perché ha sempre mostrato interesse nel combattere per il Made in Italy
2)      Era necessario mettere “le cose buona italiane” nei panini McDonald? NI !
3)      Se un’azienda produce un prodotto e vende lo ripropone altrimenti lo toglie dal mercato; McDonald dice di aver tolto dal mercato il panino McItaly non per questo ma per altri scopi aziendali: NON CI CREDO NON CI CREDO, AMICI MIEI, IO NON CI CREDO

E’ una storia strana per alcuni versi perché gli intrecci tra politica, nutrizione, interessi personali e aziendali sono molteplici e farsi un’idea.

La mia idea è che, anche se le azioni McDonald posso pubblicizzare i prodotti italiani, il fast food non va bene.

Associare i fantastici, divini e succulenti prodotti italiani ad un marchio che per quasi tutti è sinonimo di cibo spazzatura è un bene? So già cosa state pensando, bravi!

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