Soggetto:
Panino McItaly
Protagonisti: Luca Zaia, all’epoca ministro per
l’agricoltura-governo Berlusconi
Roberto Masi, amministratore delegato McDonald’s Italia
Carlin Petrini, inventore Slow Food
Nel decennio scorso McDonald (quand’è che la smettiamo di
andare al McDonald’s? ci ricordiamo che siamo italiani? UN PO’ D’ORGOGLIO) ha attraversato
un periodo di forti cambiamenti e questo credo sia dovuto, tra le altre cose,
alla consapevolezza crescente per la quale l’alimentazione va rispettata in
modo più serio, molto più serio di quanto faccia ora il consumatore medio.
Nel 2004 il film-documentario “Super size me” lascia di
stucco diversi dirigenti McDonald’s: il regista Morgan Spurlock( tutto il mio
rispetto per un’opera di questo calibro educativo) si nutre per un periodo
lungo un mese esclusivamente McDonald’s.
Cosa vi aspettate
sia successo? Ci ha guadagnato in salute?
Guardate il film se non riuscite a rispondere.
McDonald’s ricorre ai ripari e il suo super capoccia ordina:
ripulire l’immagine del marchio, farlo diventare il fast food al mondo con la
migliore considerazione da parte del pubblico (CHE RIDERE, COS’E’ UNA
BARZELLETTA? UNA REPUTAZIONE LIMPIDA PER UNA CATENA CHE VENDE CIBO SPAZZATURA,
CABARET!)
L’amministratore di McDonald Italia intuisce di dover
puntare sul “Made in Italy” per garantirsi una sorta di slancio nel mercato del
Belpaese.
Ora entra in scena il caro ministro Zaia il quale propone di
creare un panino tutto italiano al McDonald: MAH! DOPPIO MAH!
Il 24 gennaio 2010, presso il McDonald di Piazza di Spagna a
Roma, Zaia e Masi presentato “McItaly”: salsa di carciofi, Asiago,
hamburger,olio extravergine e naturalmente pane.
La durata sul mercato del prodotto non è stata lunga, si
parla di due mesi e di un fatturato di circa 15 milioni di euro.
Masi commenta così:” McItaly sarebbe dovuto essere un
esperimento seguito dalla produzione di altri prodotti”; ci dobbiamo credere? A
me paiono tanto parole che nascondono un bluff.
La risposta di Petrini non tarda ad arrivare:”Se una
multinazionale realizza un nuovo prodotto, lo produce ed ha buone vendite
continua a farlo, se interrompe il processo allora il prodotto non ha dato le
risposte in termini di fatturato che i dirigenti si aspettavano”; come dargli
torto? Ha enunciato un chiaro principio di economia e, personalmente, gli do
pienamente ragione.
La battaglia
mediatica continua.
Sia il centrosinistra, attraverso diversi suoi esponenti,
sia lo stesso Petrini attaccano il ministro Zaia e McDonald in generale di
sporcare l’immagine della nostra favolosa gastronomia.
Leggete cosa scrive il “The Guardian” attraverso il suo
critico gastronomico Matthew Fort:”Se c’è mai stato un segno del fallimento
morale del governo Berlusconi è la vista del grembiule di McDonald’s avvolto
intorno al corpo snello del Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia. Il presidente
del consiglio, sorpreso a far capriole
con le donne giovani, le dubbie appartenenze politiche e tutti i
rapporti discutibili non sono nulla in confronto a questo mostruoso atto di
tradimento nazionale”.
Lo chiama tradimento nazionale? Troppa enfasi? Forse no, a
me pare un’analisi lucida.
Sono diversi gli autori che commentano in maniera negativa
questa operazione di marketing McDonald-Governo Italiano e sono tanti a
chiedersi quanto ci guadagni personalmente Zaia da questa operazione.
Lo scontro è duro: da un lato Petrini accusa Masi di
sottopagare merce e contadini, dall’altro Masi replica, in maniera ufficiale
acquistando una pagina della Repubblica, indicando che la merce è tutta
italiana ma alla domanda sui contadini tutto e tutti sono in silenzio.
La seguente dichiarazione di Masi e Zaia sono da mani nei
capelli, da mal di testa, da “ma ci fate o ci siete”: “Slow Food è un’ottima
iniziativa elitaria, mentre McDonald’s non ha mai smesso di servire studenti,
extracomunitari e padri divorziati che non saprebbero dove altrimenti portare i
figli durante le lunghe e fredde giornate invernali”.
Ma cos’è una
barzelletta?
Io interpreto così le loro parole: l’amministratore delegato
di McDonald Italia e il Ministro dell’Agricoltura stanno elogiando un sistema
che vende a prezzi contenuti cibo di basso profilo nutrizionale. E VOGLIO
ESSERE BUONO!
Intervistato sull’argomento Zaia risponde dicendo che l’iniziativa
ha lo scopo di incrementare le vendite dei prodotti italiani e di aver ottenuto
l’impegno di McDonald di pubblicizzare il prodotto nel mondo.
RIFLESSIONI
1)
Zaia non ha davvero nessun
altro interesse? Credo di no perché ha sempre mostrato interesse nel combattere
per il Made in Italy
2)
Era necessario mettere “le
cose buona italiane” nei panini McDonald? NI !
3)
Se un’azienda produce un
prodotto e vende lo ripropone altrimenti lo toglie dal mercato; McDonald dice
di aver tolto dal mercato il panino McItaly non per questo ma per altri scopi
aziendali: NON CI CREDO NON CI CREDO, AMICI MIEI, IO NON CI CREDO
E’ una storia strana per alcuni versi perché gli intrecci
tra politica, nutrizione, interessi personali e aziendali sono molteplici e
farsi un’idea.
La mia idea è che, anche se le azioni McDonald posso pubblicizzare
i prodotti italiani, il fast food non va bene.
Associare i fantastici, divini e succulenti prodotti
italiani ad un marchio che per quasi tutti è sinonimo di cibo spazzatura è un
bene? So già cosa state pensando, bravi!
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